
Puòrtece
Un progetto per riscoprire la bellezza _ Concorso per il lungomare di Portici (NA)
La città di Portici vanta una storia secolare che la connota di bellezze senza pari e senza tempo. Il mare con la sua spuma dorata investe la costa e illumina di riflesso le meravigliose ville del “miglio d’oro” trasformando questa fascia in uno straordinario tappeto, in cui le trame di natura e architettura tracciano i fili invisibili di uno scenario fantastico. Ebbene, questo scenario merita un racconto e una narrazione adeguata ai tempi dell’oggi.
Una storia nuova che riesca a mettere insieme le diverse facce di una cittadina poliedrica e senza frontiere, che unisce il suo essere luogo pioniere di scoperte tecnologiche d’avanguardia (come la prima linea ferroviaria d’Italia che collegava Portici a Napoli) accanto alla morbidezza delle forme rintracciabili nelle residenze stagionali dei Borbone, caratteristiche evidenti di un territorio unico dove la dicotomia tra paesaggio naturale e artificiale, pare amalgamarsi in un unico dipinto d’insieme, raccontando un mondo raro e del tutto inusuale.
Abbiamo pensato a un sistema che guardasse al passato e al presente della città con l’intenzione di costruire un’idea progettuale che punti alla realizzazione possibile di un’immagine futura dirompente, piena di speranze, perseguendo la voglia di riscattare (con poche mosse equilibrate) un territorio che ha bisogno, oggi, di nuovi simboli e segni capaci di consolidare con il passato, un legame vero, fatto di tracce intricate e dense di un nuovo e necessario significato.
Oltre a rispondere alle richieste e ai bisogni dichiarati dal bando, abbiamo cercato di realizzare e donare a questo luogo un’opportunità valida che riesca a rendere autonomo ed efficiente (indipendentemente da fattori terzi) il sito d’intervento.
Grazie a un sistema, proposto come un vero e proprio “dispositivo d’azione” -che si basa sulla connessione percettiva e sensoriale- l’intervento, punta alla continua stimolazione dei sensi dei possibili fruitori, ponendoli al centro della scena attraverso un cortocircuito intellettivo, con l’obiettivo di tracciare un punto di partenza verso la scoperta o la narrazione di quegli scenari e luoghi che oggi appaiono dimenticati.
Costruendo così una tassellazione di infinite possibilità di utilizzo, sulla scorta delle necessità più disparate e probabili, il progetto, delinea un percorso di conoscenza e descrittivo delle bellezze naturali e artificiali del paesaggio che si offre alla costa, veicolando lo sguardo di chi sosta e vive quei luoghi, verso le inesplorate bellezze che lo circondano a 360°, sia verso l’entroterra che verso il mare.
Questa linea immaginaria segna dei “punti stazione” caratterizzati oltre che da funzioni ricettive adattative, da stanze/mirino, dalle quali sarà possibile incorniciare il paesaggio che si offre gratuitamente e inconsapevolmente ai nostri occhi, scoprendo l’anima vera e recondita di una città pulsante di vita e di una ricca storia da non dimenticare, che non è da meno alle vicine città di Napoli, Ercolano e Pompei.
Il desiderio di racchiudere e fermare come in un’istantanea le bellezze della città di Portici è un motivo in più per spingere le persone a sostare prolungatamente e a ritornare nello stesso luogo, per comprendere realmente la potenza e la ricchezza che si offre alla comunità gratuitamente ogni giorno. Ma ancor di più, per chi non sperimenta nel quotidiano gli scenari del vivere cittadino, questo sistema diventa un mezzo di conoscenza, una guida fissa e stanziale, che spinge i visitatori ad entrare nel merito della spettacolarizzazione paesistica e storica del sito d’intervento.
Sono presenti 5 “stazioni” principali, sparse lungo il percorso del lungomare, ognuna caratterizzata con un nome tipico, dalle quali sarà possibile ammirare scenari circoscritti, per conoscere fino in fondo, la magia che sottende questa località, grazie alla riproposizione dinamica della sua storia con infografiche progettate ad hoc per ogni scenario.
Ispirandoci alla potenza espressiva dell’opera “finestra sul mare” di Tano Festa in Sicilia, con una scala adeguata alle prescrizioni urbanistiche del bando di concorso, i “mirini” puntano su porzioni naturali e artificiali di paesaggio, mettendo in cornice le fattezze del landscape e spingendo il visitatore a un ribaltamento di scala e percezione dello spazio.
<<Puòrtece>> nasce dall’espressione dialettale che da il nome alla città ma rappresenta in questo caso il nome di un viaggio nella storia del presente, che è al contempo passato e futuro e, che racconta, la voglia di riscatto di un territorio che ha bisogno di una nuova e potente narrazione. Un viaggio che accompagna il visitatore alla scoperta delle bellezze inesplorate, in tutte le tappe sostanziali di questo potente cambiamento.








